ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO ANCHE DURANTE I FESTEGGIAMENTI DI CARNEVALE!
Insieme all’avvocato Simone Labonia, commentiamo la notizia del reato, commesso da un immigrato irregolare, che ha anche reagito all’intervento della Forza Pubblica.
Il reato di atti osceni in luogo pubblico è disciplinato dall’articolo 527 del Codice Penale, che punisce chiunque compia atti contrari alla pubblica decenza in luoghi pubblici o esposti al pubblico.
La norma prevede sanzioni da 5.000 a 30.000 euro per chi compia tali reati: se l’atto osceno avviene in luoghi abitualmente frequentati da minori, la pena è più severa, con la reclusione da 4 mesi a 4 anni, oltre la multa da 5.000 a 30.000 euro. Questa distinzione nasce per tutelare i soggetti più vulnerabili da comportamenti lesivi della morale pubblica.
Spesso, chi viene sorpreso a commettere atti osceni in luogo pubblico, reagisce con violenza o minacce nei confronti delle forze dell’ordine, integrando il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.), che prevede la reclusione da 6 mesi a 5 anni.
Se, nel tentativo di sfuggire all’arresto o alla contestazione del reato, l’individuo causa lesioni a un pubblico ufficiale, si può configurare il reato di lesioni personali (art. 582 c.p.). In caso di lesioni gravi o gravissime, le pene aumentano fino a 12 anni di reclusione.
Le circostanze aggravanti possono aumentare la gravità della pena. Ad esempio: se il reato è commesso in luoghi di culto o istituti scolastici, si applicano pene più severe:
se l’autore agisce in stato di ubriachezza o sotto effetto di stupefacenti, il giudice può valutare un ulteriore aggravamento della pena.
Purtroppo viviamo in uno strano periodo storico della nostra società, dove pare impossibile arginare il dilagare di reati, commessi nel totale sfregio delle norme penali e delle regole della civile convivenza.
Ormai tutti si sentono autorizzati a mettere in atto qualunque atteggiamento, nella certezza di non ricevere la doverosa punizione (o quantomeno di eluderla), provocando sfiducia e malcontento nella popolazione, rovinando anche un’atmosfera festosa e di gioco per i bambini.